Identikit

L’agente Lauren era uno degli agenti più anziani ed esperti di tutta Los Angeles. Ormai, da anni, lavorava da solo senza l’apporto di colleghi e senza quasi mai recarsi in centrale. Aveva, negli passati, un collega a cui era legata anche sentimentalmente il quale era morto in una sparatoria durante l’arresto di una banda di spacciatori di droghe. Una mattina ricevette una telefonata dalla centrale; una ragazzina aveva telefonata avvertendo di un imminente omicidio che sarebbe avvenuto di lì a poche ora nei pressi di casa sua. Curiosi su come la bambina avesse potuto avere tale informazione, mandarono l’agente Laurent a verificare. Nonostante non fosse un caso complesso glielo affidarono lo stesso in quanto unico agente libero in zona. L’agente Laurent si diresse verso il luogo del futuro delitto e trovò la ragazzina in lacrime, fuori da casa sua. Le venne indicata la casa a fianco e Laurent fece irruzione, trovando una donna completamente squarciata da un coltello e il marito, in piedi, ancora con le forbici in mano. Puntò contro la pistola all’omicida e chiamò i rinforzi dalla centrale per arrestarlo. Andò poi dalla ragazzina e la portò con se in centrale per interrogarla. Come aveva potuto sapere dell’omicidio in anticipo? La piccola, dopo aver passato qualche minuto chiusa nel mutismo si aprì, rivelando che aveva avuto l’informazione da un signore mentre giocava nel giardino di casa sua. L’agente Laurent le chiese di descriverle la persona che l’aveva avvertita per fare un identikit. Rabbrividì quando vide il risultato: assomigliava in tutto e per tutto al suo vecchio amore, l’agente che l’aveva sempre affiancata durante la sua carriera e che era morto, durante l’arresto di una banda di spacciatori.

Continua…

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